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Troppe chiacchiere, nessun provvedimento utile, si introduca lo strumento anti-angolo cieco in tutta Europa

Dopo l’ennesimo investimento mortale, a Milano, di una ciclista, da parte di un mezzo pesante, il presidente Paolo Uggè punta il dito contro i ministri dei Trasporti del passato, e accusa l’Europa di non aver mai varato norme uniformi sulla sicurezza stradale legata a questi casi specifici.

Con superficialità – dice Uggè – i ministri dei precedenti governi non hanno mai provveduto a sollevare la necessità di rendere obbligatorie le telecamere per consentire ai conducenti dei mezzi pesanti di avere la necessaria e completa visuale sulla strada. Per non parlare di alcuni amministratori, vedi il sindaco di Milano, che lasciano intendere ai cittadini che le morti che coinvolgono i ciclisti dipendano esclusivamente dai camionisti. Anche l’Europa, oltre alle prestazioni ‘green’ dei camion, imposte alle imprese di trasporto, dovrebbe mostrare una maggiore sensibilità verso la sicurezza stradale”.

“Ciò che si deve fare è chiaro: introdurre una modifica alle normative del nuovo Codice della strada, che preveda l’adozione in Italia e, per estensione, a livello europeo, di strumenti obbligatori atti a superare il problema dell’angolo cieco”, conclude il presidente di Fai-Conftrasporto.