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Sciopero nella logistica Lidl di Novara

FAI Cuneo è vicina alla famiglia di Adil, il 37enne italiano di origini marocchine, morto investito da un camion a Biandrate, nel Novarese, durante lo sciopero nazionale in corso alla sede Lidl.

Un padre, un lavoratore, una persona onesta e rispettata da tutti che quel giorno manifestava nel pieno rispetto delle regole, un disappunto che voinvolgeva se stesso e molti suoi colleghi di lavoro.

L’investimento mortale da parte di un camion del coordinatore del SiCobas Adil Belakhdim, avvenuto la mattina del 18 giugno durante il presidio nella piattaforma logistica Lidl di Biandrate, alle porte di Novara, sta mobilitando anche i sindacati confederali. Nella tarda mattinata, Filt Cgil, Uiltrasporti, Filcams e Uiltucs hanno annunciato uno sciopero immediato e fino a domenica 20 giugno nella piattaforma dove è avvenuto il fatto. In una nota, le sezioni di Novara e del Verbano Cusio Ossola scrivono che “non è possibile morire mentre si esercita il diritto costituzionale ad esprimere la propria opinione e non si devono mai mettere lavoratori contro lavoratori”, aggiungendo che “in attesa che la giustizia faccia chiarezza su quanto accaduto, serve un intervento forte, anche a livello istituzionale, per affermare legalità e diritti in un mondo che troppo spesso li ignora".

I sindacati approvano la proposta del ministro del Lavoro Andrea Orlando di un Tavolo sulla logistica: “Va riportata l’attenzione sul mondo della logistica e sulle storture che si stanno riproponendo per affermare compiutamente i principi di legalità e per cercare di condividere interventi utili ad evitare momenti drammatici e gestire criticità. riteniamo necessario che il coinvolgimento istituzionale sia allargato a tutti i ministeri coinvolti (Mims e Mise), alle organizzazioni datoriali e sindacali firmatarie il Ccnl della logistica".

In una dichiarazione all’agenzia Adn Kronos, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha dichiarato che “nella logistica si stanno verificando troppi episodi d’intimidazione e di violenza, che mettono seriamente in discussione le libertà sindacali. E questo avviene in un settore, dove anche per effetto del ricorso ad appalti e sub appalti, e dell’applicazione di contratti pirata, i diritti e le tutele fondamentali dei lavoratori sono continuamente calpestati, in un clima spesso da Far West”.