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Qualcuno gioca con le difficoltà degli italiani. Siamo al teatro dei pupi?

Il Punto di Paolo Uggè

Ognuno la pensi come vuole: tutte le ricostruzioni su quanto avvenuto ieri in Senato in occasione dell’elezione del Presidente possono trovare fondamento. Innanzitutto, congratulazioni ed auguri al presidente Ignazio La Russa di buon lavoro! Visto che il Punto mi appartiene, provo anche io a fare qualche considerazione in merito a queste prime battute della nuova legislatura.

La settimana di fatto si è concentrata sugli sviluppi della situazione politica. Gli incontri tra i leaders hanno avuto come obiettivo la ricerca di un’intesa per l’assegnazione sia delle cariche istituzionali (presidenze e vice presidenze di Camera e Senato) sia delle cariche di governo.

L’elezione del Presidente del Senato ha riservato delle sorprese tutte da decifrare, che ognuno ha interpretato secondo le proprie idee o convenienze. Mi limito a considerare un fatto che è incontestabile: il Presidente, in prima votazione, è risultato eletto con 116 voti, pari a quelli del centro destra (più uno). Il resto sono analisi, interpretazioni ed elucubrazioni delle quali nessuno, ripeto nessuno, può avere certezza.

Questa considerazione, che può apparire semplicistica, si ricava considerando i numeri che il centro destra ed il centro sinistra detengono. E se, nelle vane speculazioni che circolano in queste ore, fosse insito un tentativo di creare confusioni o far insorgere divisioni? La politica è anche l’arte dell’inganno e del possibile. Partendo, ripeto, dall’unico dato certo, risulta che il neo-Presidente ha ricevuto tutti i voti della maggioranza ed anche qualcuno in più. Se si vuole dare ascolto al teatrino della politica/politicante, che vorrebbe dare a credere che vi sia un’evidente dimostrazione di spaccature nella maggioranza ed una certa (?) connivenza con parte dell’opposizione, ogni ricostruzione è possibile. Gli sviluppi delle prossime giornate ci faranno comprendere meglio i fatti. Non dimentichiamo mai che, come sempre, nelle vicende politiche intervengono sia moventi e obiettivi individuali che regie occulte.

L’elezione del Presidente della Camera, On.le Lorenzo Fontana, sembra indicare che il quadro politico si stia chiarendo e forse verranno messe da parte certe ambizioni esclusivamente personali. Certo la formazione della squadra di governo riveste grande importanza ed è proprio dalle scelte che saranno fatte su questo fronte – oltreché dal programma - che saremo in grado di desumere quali sono le intenzioni della nuova maggioranza. 

In ogni caso, sarà bene che le forze politiche, soprattutto quelle che hanno ottenuto i consensi più ampi, non pensino di poter giocare sulla pelle delle imprese e dei cittadini. Il Paese ha urgente bisogno di un Esecutivo stabile, che faccia della capacità e della competenza la propria bandiera. A mio modesto parere siamo in una situazione analoga a quella del dopoguerra, quando per ricostruire il Paese e la sua economia si fece ricorso alle migliori risorse professionali. Oggi per pseudo esperti, nani, ballerine e tuttologhi non c’è posto: ci porterebbero a sbattere. Speriamo che il buon senso prevalga e, con esso, le esigenze dello Stato.  

Intanto, come annunciato, è arrivato il parere positivo delle Autorità comunitarie per gli interventi atti a ristorare i maggiori costi sostenuti per gli incrementi registrati sul Gnl. 

Devo subito evidenziare che i vincoli previsti dalla norma derivano dalle disposizioni comunitarie in materia di aiuti di Stato, che non possono essere aggirate. Giova ricordare a questo proposito che, se i limiti previsti vengono superati, la Corte di Giustizia europea interviene imponendo il recupero delle somme e irrogando sanzioni. I nuovi massimali individuati dal Temporay Framework, che superano abbondantemente i limiti previsti dalla regola del “de minimis”, sono frutto di precise autorizzazioni dalle Autorità competenti a cui è necessario attenersi. Noi cercheremo di individuare ulteriori spazi per aiutare le imprese, ma occorre non dimenticare che, nell'anno in corso, per ragioni assolutamente giustificate, al nostro settore sono state assegnate risorse per oltre un miliardo di euro.

I mesi che verranno ci vedranno impegnati anche a fronteggiare le disposizioni che purtroppo il Parlamento europeo ha deciso di assumere per contrastare l’inquinamento e contenere i relativi costi. Ci stiamo battendo e continueremo a farlo per tutelare le imprese italiane nella speranza che il nuovo Esecutivo non si comporti come quello passato e cerchi di opporsi all’emanazione di norme punitive quanto inutili. 

Paolo Uggè