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Infrastrutture vitali per export

FAI-Conftrasporto: “infrastrutture vitali per export, intermodalità, ambiente bene l’azione del governo per velocizzare le opere prioritarie”

“Senza infrastrutture salta l’intermodalità, sale l’inquinamento, si blocca l’export”.

A dirlo è il presidente di FAI-Conftrasporto Paolo Uggè, che apprezza le nuove misure del Governo per lo snellimento degli appalti e l’inserimento delle opere prioritarie nella lista delle azioni urgenti da intraprendere.

“Penso ad esempio al ricorso agli appalti integrati, che pongono in capo allo stesso soggetto sia il progetto che la realizzazione dell’opera”, afferma Uggè, che ricorda come – secondo uno studio divulgato nei giorni scorsi – l’Italia abbia perso 77 miliardi di export proprio per la mancanza di infrastrutture. “Una carenza cui si sommano i limiti al passaggio dei Tir italiani al Brennero e l’ipotesi di chiusure ‘a corrente alternata’ al Monte Bianco”, aggiunge il presidente di Conftrasporto.

“È bene ricordare che, secondo una stima dell’Ufficio Studi Confcommercio, se l’Italia potesse godere degli stessi livelli di accessibilità della Germania, misurata attraverso il logistic performance index della Banca mondiale, potrebbe contare su un incremento di PIL nell’ordine di 90 miliardi di euro l’anno”, prosegue Uggè.

“D’altra parte, sempre secondo l’Ufficio Studi Confederale, risultati di simile entità (+ 70 miliardi di PIL) si potrebbero conseguire se tutte le Regioni italiane, in particolare quelle logisticamente più svantaggiate del Sud, potessero raggiungere la stessa accessibilità della Regione Piemonte, la più performante da questo punto di vista”, conclude il presidente di Conftrasporto.